Il mare d'inverno " è un concetto che il pensiero non considera, è poco moderno, è qualcosa che nessuno mai desidera "cosi diceva Enrico Ruggeri e non ha tutti i torti. Se vai in spiaggia in questi giorni senza sole vedi che il grigio è imperante: ci sono tutte le sfumature del grigio, l'orizzonte , le onde, perfino i stabilimenti chiusi anche se colorati con i colori dell'estate paiono grigi.Sono poche le persone che incontri,qualche " cane che insegue il nulla, "il vento che domina incontrastato, la voce assordante del mare che copre ogni rumore.Desolante direte voi, eppure io questo mare lo amo. Mi piace camminare da solo di fianco alle onde che si infrangono sul bagnasciuga, onde improvvise che cancellano i sogni, che provocano un amaro risveglio, si, ma poi se alzi lo sguardo all'orizzonte ,sopra la spuma bianca dei cavalloni ritorni di nuovo a sognare, a imbastire un sogno nuovo e cosi ,ogni volta , riprendi una vita che ti sfugge, da un lato migliore.
Ci vado spesso soprattutto quando il tempo è inclemente, porto sempre con me dentro al taschino una solitudine di riserva per paura di non sentirmi abbastanza solo. E lì ,di fronte a quella maestosità, ritrovo sempre me stesso.
1 commento:
No so se definirla una poesia ibrida o una rapsodia. Ad ogni modo apre le acque.
Ciao a presto.
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