giovedì 28 febbraio 2008

la vita

Forse un groviglio di emozioni , forse l'illusione di un sogno , forse no , può essere il gemito di un bimbo o di una foglia che nasce oppure una somma algebrica di giorni , di anni!
Quante definizioni possiamo dare alla vita e con quante la possiamo classificare o meglio desiderare. Qualcuno la vuole spericolata, altri semplice , eroica , agiata , vissuta , felice. Tutti ci diamo da fare per rendere la nostra vita efficente , positiva , qualitativamente e quantitativamente ; bruciamo energie sul tapirulant , stiamo sempre a dieta per rincorrere la giovinezza , la forma smagliante.
Siamo presi dal lavoro per rincorrere una posizione economica e sociale migliore , al punto di sottrarlo alla famiglia , al tempo libero. Passiamo la nostra vita a rincorrere , si , senza accorgerci che ogni giorno ne bruciamo un pezzettino.
La vita è bella come una parola d'amore , bella come sono belle le sensazioni , i sentimenti che a volte proviamo per la persona amata , per i nostri figli , bella come la carezza per un gatto sulle ginocchia che ti contraccambia con le fusa . Ma può essere anche triste e crudele come il più indicibile dei dolori ; un lutto da gestire , una malattia , una delusione . Ci vuole un attimo per cancellare una vita , ma non basta una vita per cancellare un attimo.
La vita è una fregatura!!
La mia non l'ho mai vissuta fino in fondo , mi sono lasciato vivere passivamente , in attesa , come una freccia nell'arco teso.

1 commento:

Ermanno ha detto...

Dici cose per certi versi condivisibili.
Per noi che consideriamo il tempo denaro e la salute efficienza, la vita è il tornaconto delle nostre attività.
Solo in una cultura in cui si tende a cancellare la morte è possibile concepire una 'vita vissuta fino in fondo'. Ma chi, appartenendo a questa cultura, sostiene di morire soddisfatto non è credibile, poichè quanto va sostenendo è più effimero dell'effimerezza della sua esistenza.
Un masai che non si cura del passare del tempo e la cui principale aspettativa è sopravvivere ad es., accetta la morte come fosse il completamento di un ciclo parte di un ordine universale.
Qualche pensatore occidentale è arrivato a sostenere che la vita fosse una malattia incurabile che trova nella morte la terapia d'elezione.
Lo so può sembrare estremo, ma forse non è solo questione di scoccare la freccia quanto di imparare ad accettare la nostra finitezza.
In questo hai solo da insegnarmi.


Ciao buon fine settimana.