martedì 28 aprile 2009

oncologia L'Aquila







Ieri sono tornato a L'Aquila all'ospedale S.Salvatore per una visita di controllo nel reparto di oncologia. Ci sono andato tante volte per terapie e altre cose però questa era la prima volta dopo il terremoto del 6 aprile e mi sentivo emozionato. Uscendo dal casello , da lontano si intravedeva l'ospedale e tutto sembrava in ordine; anche le case che incontravo lungo la strada sembravano intatte...però avevano tutte le finestre chiuse e una strana calma tutto intorno. Poi però ho visto le tende nel parcheggio e avvicinandomi tutta la drammaticità della situazione. Il cielo era plumbeo, soffiava un vento forte e in giro c'erano molte persone in divisa della protezione civile e altre associazioni di volontariato. Ho chiesto informazioni a uno di loro che a fatica con una cartina in mano mi ha indicato la tenda di Oncologia (nella foto in alto). Dopo una rapida ricerca l'abbiamo trovata.Lì davanti c'era la dottoressa Bruera sorridente che ci ha accolto con le braccia aperte: avevo ritrovato il mio esercito bianco che credevo perduto.



Dentro la tenda baci e abbracci con le infermiere Chiara Piergiorgio Linda Agostina, Sabrina la caposala,le dottoresse Tudini Mancini Santomaggio che ho stentato a riconoscere perché in borghese, e un saluto anche alle altre dottoresse che non conosco.Il reparto era tutto lì: tre tende in fila comunicanti tra di loro molto disagiate , con spazi ridottissimi ma tutti a lavorare con lo spirito di sempre, fatto di serietà e di impegno.La dottoressa Bruera mi ha visitato come sempre su una brandina di fortuna (come prevede l'iter) e poi , dopo una breve anticamera,siamo stati ricevuti dal mio oncologo di riferimento il Prof.Ricevuto per la visita di controllo. E' stato reciproco il piacere di rivedersi e di ritrovarsi nonostante le mille difficoltà. Ci siamo seduti ai bordi di un letto e lì ha approntato le strategie per il mio futuro e mi ha parlato anche del futuro del suo reparto e delle difficoltà logistiche e organizzative da superare per tornare ad operare in modo efficace come e più di prima.Se qualche amico del blog vuole dare un piccolo aiuto economico per far sì che queste cose si realizzino può farlo magari destinando il 5 per mille all'associazione CINBO (Coordinate Bancarie:c/c n. 90051 – intestato a CINBO (Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Bioncologia)c/o Cassa di Risparmio della Provincia di ChietiCod. CAB 15598 Cod. ABI 06050IBAN IT55I0605015598T20990290051Swift/Bic CRTCIT3JCausale “Oncology Together for L’Aquila”)



Nella foto in basso la dottoressa Bruera e il prof Enrico Ricevuto , al destra con Tiziana.

sabato 18 aprile 2009

Ciao zio Settimo


Ciao zio , oggi doveva essere un giorno di festa per te e zia Concettina, 50 anni di matrimonio, di vita insieme e invece è stato un giorno molto triste, il giorno dell'addio.Sappiamo del dolore che ti sei trascinato dentro in questi ultimi due mesi di vita, di quel dolore che neanche i farmaci e l'amore delle tue "donne" sono riusciti a placare e sappiamo della forza d'animo che ci hai messo per arrivare a questo giorno per esserci comunque. La cerimonia religiosa è stata molto bella e le tante persone presenti hanno testimoniato la tua bontà , la tua generosità, la tua amicizia e questo fa onore a te e a tutte le persone che ti sono state vicine nella tua vita, prime fra tutte le tue figlie e le tue nipoti e la tua compagna.Ci ha commosso il discorso di una tua amica che ti ha ricordato e l'Ave Maria di Schubert che abbiamo ascoltato in silenzio alla fine della cerimonia.

Ciao zio, per sempre conserverò il tuo ricordo, un bel ricordo perchè la morte spezza tutto ma non il filo della memoria.

Sono cresciuto guardando questa foto che mi ritrae con te e zia Concettina nel giorno del vostro matrimonio (18 aprile 1959).
Anche se tu non ci sei più continuerò a vederti in questa foto

dove mi apparivi come un gigante buono dai muscoli d'acciaio e dall'animo gentile.

martedì 14 aprile 2009

eccomi...

Dopo un periodo di latitanza volontaria durato una decina di giorni torno nel mio blog.
Capita a volte di sentirsi inadeguato alla vita che scorre, al movimento delle cose che ci circondano; tutto diventa difficile, anche il semplice elaborare dei pensieri più semplici, il comunicare con gli altri, la ricerca del buio e del silenzio che ti serve per immaginare il senso della tua vita e dei suoi perchè. E allora nascondersi per un pò può servire per raccogliere le forze e rinsaldare i legami con l'esistenza per cercare di riscattare la vita dal torpore della quotidianità e dagli eventi negativi che l'attraversano. Il terremoto del 6 aprile ha colpito duro la nostra terra e ci ha mostrato quanto siamo vulnerabili e quanto è precaria la nostra esistenza. Penso alle persone che hanno perso gli affetti, alla loro impotenza e alla loro disperazione, penso al mio esercito bianco forse irrimediabilmente sconfitto e disperso che mai pensava a questo nemico, penso a chi si trova in un letto e come un animale ignaro aspetta la sua fine.
Ma penso anche che la vita continua.