martedì 24 febbraio 2009

poesia (la terapia)

L'esercito bianco
di opliti moderni
attende il mio giorno.
Il capitano Bruera
mi prende in consegna
mi scruta m'interroga
ascolta il mio cuore.
Esili mani affondano
fino a sfiorare l'anima.
L'esercito bianco
mi circonda e mi guarda
il capitano sussurra ed espone
il generale annuisce e concorda.
Tristezze fuggitive
plagiano la mia ragione.
Sotto la cappa
si affilano le armi
si alza lo scudo
per l'ennesima lotta.
Un ago colorato
dal sorriso di un soldato
preceduto da un respiro
si adagia nel rosso del tappeto
che ormai cela ogni dolore.
L'ennesima sfida
si conclude a mio favore.
Leonida ha coraggio
ma Serse non ha timore
in un giorno di sole o di pioggia
avrà le mie notti e le mie aurore.