lunedì 19 gennaio 2009

lettera d'addio (quando finisce un amore)

Sto qui davanti alla finestra con gl'occhi che cercano qualcosa, mossi da una insolita solitudine che non sa dare loro pace.Fissi, si perdono nella lontananza della foschia o forse non vanno oltre il vetro davanti al mio naso . Percorro il presente, attraverso in lungo e in largo la vita dei sensi , tutta la mia vita di questo ultimo anno, cercando qualcosa che forse non è mai esistito. La malinconia mi assale, e pensando a te provo un sentimento di pace con i sentimenti appagati , allineati e ben disposti , come una sequenza di note sullo spartito che danno vita a una dolce sinfonia.Già sento nascere dentro di me il desiderio di mettere ordine ai nostri ricordi, ripulendoli dalla polvere degli eventi negativi, di restituirli alla loro lucentezza naturale.In questi giorni ho pensato a te amore, alle ombre leggere di origine incerta che passano su di noi e che ne modificano la luce e l'aspetto fino a non riconoscerci. Sento che qualcosa mi manca. Sento di essere finito nel vuoto della tua memoria e già altrove tu muovi la tua curiosità.
L'altra sera ti ho accarezzato nel buio del portone....nelle dita che sfioravano il tuo profilo c'era l'emozione per quei minuti impalpabili che stavamo vivendo, nel buio di una scalinata in una di quelle serate che si ricordano per la bellezza con cui non accade nulla, se non cose impercettibili e semplici come la mia mano che sfiora il tuo viso. La mia carezza poteva apparire uguale a tante altre , invece aveva il significato di un gesto inedito che tu non potevi comprendere. La mia mano scivolava sul tuo viso sul tuo collo e si avvinghiava al tuo fianco come un gatto si avvinghia al suo padrone con l'unico desiderio di appartenergli. Nel mio gesto ascoltavo la tua purezza che nonostante tutto è sopravvissuta. Avrei voluto stare ancora con te e adagiarmi all'ombra della tua purezza e non provare quel rammarico e le ipotesi poco chiare per un futuro che non ci sarà.
Sei cambiata amore e non ti nascondo la mia delusione. Hai smesso da un pezzo di amarmi e di desiderarmi e io mi sono ostinato a non vedere e a continuare a crederci ancora , ma fino a quando?
Forse un giorno saremo lontani, saremo un improvviso reciproco pensiero, di quelli che ci afferrano con una morsa di rimpianto uscendo per strada , in un mattino sereno....
La mano che ha scritto questa lettera è la stessa che l'altra sera ti ha accarezzato: deporrà tra poco la penna e resterà ferma sul tavolo.Era una carezza d'addio amore, non l'avevi capito? Non lo potevi capire. Ti ho dato di me tutto ciò che mi era possibile, perciò non potrai provare, in futuro , nient'altro che gratitudine, quando vorrai , se vorrai. Che dirti!! Non buttarti via, ma cerca di riscoprire sentimenti resi opachi dal tempo, cerca di ritrovare le emozioni soffocate dai mille perché che la quotidianità ci getta addosso. Cerca di rivivere le risate , slanci di passione, lo stupore di un nuovo piacere che dopo dodici mesi con me ti era sembrato ripetitivo e stanco. Cerca di ripercorrere i sentieri della passione e dell'innamoramento.
Per me provo un desiderio crudele, auto distruttivo ma efficace: mettiti subito con qualcuno ,tradiscimi in fretta e fai in modo che io lo sappia. Sarà più facile dimenticarti.


pindemonte 1975

p.s. Oggi una storia d'amore si può concludere anche con un sms...una volta anche in una lettera d'addio c'era un pizzico di romanticismo e...

3 commenti:

Ermanno ha detto...

... e poi c'era il famoso fattore 5, i 5 giorni postali per la consegna della busta (a volte 7). Poteva succedere di tutto e di più.

Ciao a presto

sergio ha detto...

Mai nessun sms o mail o telefonata potranno sostituirsi all'emozione di una lettera: il fruscio del foglio tra le dita, il profumo (a volte si aggiungeva una goccia di profumo), la scelta metodica del formato e del colore, le dolci parole sotto il francobollo ecc.
A volte la dicitura "sue proprie mani" per avere la certezza che finisse in quelle giuste.
L’attesa della risposta, giorni che non passavano mai, ma quando arrivava posta il cuore aveva un sussulto.
Insomma una lettera VERA. Così mi rispose il mio caro amico Nduccio quando gli indirizzai una lettera di complimenti dopo la partecipazione al programma di Arbore. Mi disse che fui l’unico a spedirgli una lettera vera.


Ciao Piero ed auguri di cuore.

pindemonte ha detto...

Ciao Sergio, verifico con grave ritardo il tuo graditissimo commento.
Gradito perche è stato un piacere sentirti ma soprattutto per aver usato quella frase "sue proprie mani" che ormai avevo dimenticato...che dire poi di quei T'Amo celati sotto il francobollo delle cartoline sempre sospesi sulla paura di venire scoperti o di non essere letti (tu pensa che per anni ho continuato a sollevare il francobollo di ogni missiva che ricevevo con il desiderio di trovarci scritto qualcosa o forse per nostalgia del passato).Hai ragione , i tumulti del cuore per una lettera che tardava ad arrivare era indescrivibile come indefinibile era il tempo per elaborare una risposta (un'ora un giorno una settimana), quante "bruttecopie "strappate.
Oggi i nostri figli non sanno più scrivere grammaticalmente, figurati poi una lettera Vera come tu dici perche la tecnologia li ha sopraffatti.Con i miei lotto duramente per mettere loro in mano una penna e devo dire che qualche piccolo risultato l'ho ottenuto ma è molto dura.
Ti saluto con affetto.