I miei 18 anni non li ho vissuti certo in un clima idilliaco: erano gl'anni delle brigate rosse, della strage di piazza della loggia a Brescia,di Luciano Liggio il capo della cupola mafiosa. Frequentavo l'istituto tecnico professionale a S.Benedetto del Tronto e alloggiavo nel convitto annesso (una specie di collegio). Mio compagno di classe fu Roberto Peci, che fu trucidato dalle Brigate rosse in quanto fratello del terrorista pentito Patrizio Peci. Erano gli anni di piombo , della contestazione giovanile, del caos sociale, ma erano gli anni della mia giovinezza, dei miei primi amori, dell'incoscenza al" basso ventre "come cantava Guccini. Erano i miei anni e oggi il mio unico rimpianto è quello di non averli vissuti fino in fondo pensando che non sarebbero mai finiti.
I 18 anni di mio figlio Alessandro sono quelli di oggi che voi tutti conoscete. Sono anni migliori o peggiori a seconda del punto di vista. Sono i suoi anni più belli e io spero che lui li viva nell'entusiasmo e nella spensieratezza.